Il privilegio di esserci stati
AltrOVEST Sardinia - L’isola che non sai e l’educational tour per accompagnare alcuni testimoni privilegiati d’eccellenza alla scoperta dei territori. Il nostro racconto.
Redazione
Redazione
30 Giugno 2023
Tempo di lettura: 5 minuti

Non senza difficoltà ma ce l’abbiamo fatta.

Progettazione corale e partecipata.

Tanta era la curiosità che è passato in secondo piano anche il caldo estivo.

In stile on the road e zaino in spalla.

Smartphone, GoPro, macchine fotografiche e drone.

Acqua e beni di prima necessità.

Musica e fame di conoscenza. È stato un successo.

Altrovest, progetto che aveva l’obiettivo di fare di trasformare parte della costa ovest della Sardegna in una destinazione turistica con un posizionamento chiaro, facendo leva sulle caratteristiche di unicità del territorio, si doveva chiudere con un educational tour che permettesse ai nostri ospiti di navigare tra i vari e potenti attrattori di cui la zona si può giovare. Zona accessibile, sostenibile, forte di un grande milieu ambientale e culturale, sostenuta dal grande patrimonio materiale ed immateriale. Destinazione riconoscibile e assai ricca di competenze e saperi che, quali vere e proprie eccellenze di livello internazionale, vanno dal primario e dalla sua trasformazione all’artigianato artistico.

Grazie a questo progetto, arricchito da un set di strumenti tecnologici (piattaforma dedicata e social wall come sistema di governance distribuita della destinazione), si è giunti nell’arco di un breve periodo a sistematizzare e a mettere a fattor comune energie e attività svolte al fine di realizzare una trasformazione fondamentale per la parte di costa occidentale interessata dall’iniziativa.

Panorama da Villa Asfodeli, hotel diffuso a Tresnuraghes (OR)

Una meta obbligata per tutti coloro i quali siano desiderosi di vivere un’esperienza piena e appagante in termini di possibilità di sperimentare in profondità il patrimonio storico, ambientale, culturale di questa parte della Sardegna. Non già un ecosistema chiuso, avulso dal resto quanto, piuttosto, una parte ben definita e riconoscibile di un tutto costituito dall’isola. Ciò anche attraverso la creazione di una forte rete valoriale e di una governance realmente distribuita, fondata su nuovi modelli partecipativi, tra i partner del progetto, pubblici e operatori privati, parti ugualmente rilevanti per il successo dell’idea e per il gradimento dei testimoni privilegiati che abbiamo accompagnato nell’educationali tour che è andato dal 25 al 27 giugno.

Atterrano, convergono in casa Kitzanos, si presentano, salgono sulla piccola flotta, inforcano occhiali da sole, imbracciano gli strumenti. Si parte. Abbiamo dovuto fare delle scelte sia sulle tappe che sugli imprenditori. Tale è la ricchezza che non si poteva andare ovunque né ascoltare ogni storia imprenditoriale di successo.

Abbiamo provato comunque a costruire una narrazione di senso che permettesse di far emergere quello che il progetto chiedeva. Una nuova destinazione turistica ed il suo sistema di governance. Alla scoperta di una nuova Sardegna: l’Altrovest – L’isola che non sai.

Sotto l’occhio vigile di Seneghe (una delle più belle terrazze naturali della Sardegna), iniziamo da Tramatza e la sua Famiglia Orro, Santulussurgiu e le sue distillerie. Un po’ di fresco a San Leonardo de Siete Fuentes e, passando per Tinnura, via dritti a Villa Asfodeli a Trasnuraghes, da cui ammirare una porzione rilevante dalla Planargia sorseggiando la malvasia di Angelo Angioi. Da lì verso Bosa per risalire il Temo in battello, ascoltando tra gli altri un artigiano eccellente della filigrana: Vadilonga.

Vista di Bosa dal fiume Temo

Al risveglio giù per la SS 292, Cuglieri, Santa Caterina di Pittinuri, S’Archittu, fino a Putzu Idu. Un’esplosione di blu, verde e bianco. Un caffè cui segue un tuffo nella lavanda di Elvio ad ascoltare le narrazioni sue e del figlio. Immancabile anche qui la loro vernaccia. Poi siamo andati a perderci a Tharros oscillando tra la storia, le rovine, il mare e i panorami. Imperdibile subito dopo il museo di Cabras, affascinante custode dei suoi Giganti. Girando poi in lungo e largo per il Sinis, dopo una colossale visita in azienda con degustazione nella più antica cantina della Sardegna, chiudiamo la giornata al villaggio western dimenticato … ma non da tutti … ah no … anche qui ci siamo sacrificati per le specialità enogastronomiche di Cabras e del suo territorio.

Vista del campo “La lavanda di Elvio”, a Riola (OR).

Passando per l’affascinante reticolato stradale di Arborea, il terzo giorno inizia a Marceddì con un lungo confronto col Presidente del Consorzio dei pescatori. 72 anni e non sentirli, conoscenza granitica del suo comparto unita ad una potente capacità manageriale. Dalle vongole (per i Sardi, arselle) ai muggini passando per mille altre meraviglie. E ancora lungo la SP 65 per approdare all’ex Molino Garau di Guspini dove abbiamo ascoltato i racconti immergendoci in uno spaccato di archeologia industriale recente. Spostandoci di poco saliamo a Montevecchio e la sua immensa area mineraria in cui, recuperando uno degli stabili, lavora con grande successo il birrificio Quattro Mori e che fai, non assaggi? Da lì ci siamo tuffati nella Costa Verde concedendoci un ottimo pranzo tipico all’Agriturismo Sa Tanca, ad Arbus, in compagnia di Riccardo Porta degli storici Panifici Porta 1918. È stato un piacere ascoltare la storia del lievito madre di nonna Chiara, chiave di volta del loro successo secolare. Abbiamo fatto tappa al Museo del Coltello per poi andare a prendere un aperitivo nelle Dune di Piscina, il più grande sistema desertico (sul mare) d’Europa.

Sistema dunale costiero delle Dune di Piscinas

Chi erano gli influencer che abbiamo accompagnato?

Cosa ne pensano di quello che hanno visto e di quello che hanno assaggiato?

Cosa gli è piaciuto di più e cos’hanno notato di particolare?

Non ve lo diremo, li troverete seguendo #AltrOvest #Lisolachenonsai e lo scoprirete in autonomia se Vi farà piacere

Malvasia, filigrana, pani di ogni genere e tipo, carne e pesce dagli antipasti ai secondi, frutta e verdura sulla base delle tradizioni, vernaccia, pecorino di ogni genere e tipo, vermentino e cannonau oltre gli altri vitigni, sua maestà la bottarga, muggini e arselle senza scordare le anguille, panade e frittura.

Mare, montagna, campagna, cielo ed aria.

Orizzonti.

Felici ed orgogliosi d’aver fatto la nostra parte. Contenti e divertiti, speriamo d’avervi incuriosito. Un grande sorriso, il Team Kitzanos