Il futuro delle famiglie: uno sguardo al 2030
Redazione
Redazione
16 Giugno 2023
Tempo di lettura: 3 minuti

Il domani della nostra società e della nostra economia dipenderanno e molto dallo sviluppo dei nuclei familiari. La politica deve guardare con attenzione a questi cambiamenti per prendere le decisioni giuste. Ce lo spiega l’OCSE. Nicola Pirina, CEO di Kitzanos, apre il dibattito.

Il mondo sta cambiando rapidamente e con esso anche le strutture familiari. Questo mutamento ha impatti diretti per le e nelle politiche pubbliche, tra le altre, su temi che spaziano dall’assistenza all’infanzia sino all’istruzione, passando per l’edilizia abitativa, l’accudimento degli anziani, la pianificazione urbana e via discorrendo.

Un recente rapporto OCSE esplora le probabili future modifiche nelle strutture familiari e domestiche nei Paesi OCSE, identificando le principali forze che le plasmeranno da qui al 2030.

Ad esempio, l’aumento del numero di nuclei familiari composti da una sola persona, molti dei quali sono anziani, ha portato a una domanda molto più alta di unità abitative più piccole.

Vengono identificati una serie di fattori demografici, economici, sociali e tecnologici che influenzeranno il futuro panorama socio-economico delle famiglie. Tra questi, vi sono l’aumento dell’aspettativa di vita, l’innalzamento dell’età pensionabile, la crescita del numero di persone nate all’estero, la diversità etnica e l’innovazione tecnologica. Si sottolinea come le politiche governative in settori come l’edilizia, l’istruzione e la formazione, la fiscalità, i benefici sociali, l’occupazione, la salute, i media e l’intrattenimento influenzeranno la formazione e i risultati delle famiglie.

Per affrontare le molte incertezze sul futuro, il rapporto propone l’uso di scenari stilizzati per esplorare futuri alternativi.

Due scenari contrastanti, “Golden Age” e “Back to Basics”.

Nello scenario “Golden Age”, si prevede un futuro in cui l’innovazione tecnologica e scientifica è adottata rapidamente e l’economia cresce stabilmente. Questo quadro prevede un aumento dell’uguaglianza di genere, un maggiore equilibrio tra lavoro e vita familiare e un utilizzo più ampio di tecnologie come il telelavoro.

D’altra parte, lo scenario “Back to Basics” prevede un futuro in cui l’impiego di innovazioni tecnologiche e scientifiche è lento e la crescita economica è instabile. In questo contesto, si prevede un ritorno a valori più tradizionali, con un aumento della cura informale all’interno della famiglia e un ritiro delle donne dal mercato del lavoro.

Questi contesti offrono una visione utile di come potrebbe evolversi il futuro, aiutando i decisori politici a identificare le sfide a lungo termine e a considerare possibili risposte. Tuttavia, è importante notare che questi scenari sono strumenti per stimolare la riflessione e non rappresentano previsioni precise.

Il rapporto dell’OCSE sottolinea l’importanza di monitorare i cambiamenti nelle strutture familiari e domestiche, poiché sono strettamente legati alla formazione di risultati socio-economici. Ad esempio, la struttura familiare è collegata al rischio di povertà, con un rischio maggiore tra le coppie di fatto rispetto a quelle sposate; il divorzio e la separazione sono collegati a movimenti verso la povertà, in particolare per le donne; le famiglie monoparentali con un adulto che lavora generalmente hanno tassi di povertà più elevati rispetto alle famiglie biparentali in cui solo un genitore lavora.

Una visione approfondita delle possibili future modifiche nelle strutture familiari e domestiche è fondamentale per la pianificazione di politiche che possano rispondere in modo efficace alle sfide emergenti.

Che ne pensate?

As usual, ready to debate.

Un sorriso, Nicola