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Ma l’AI può dominare il mondo?
Redazione
Redazione
07 Giugno 2023
Tempo di lettura: 4 minuti

Ricordate l’entusiasmo intorno al Web 3.0, Internet decentralizzata e peer-to-peer su tecnologia blockchain? Ha funzionato secondo le aspettative e funzionerà? Una riflessione a tutto tondo di Nicola Pirina, CEO di Kitzanos.

Nel frattempo, tra mille discussioni, infiniti dubbi e almeno altrettante polemiche su internet e la sua galassia, gli esperti di intelligenza artificiale hanno continuato a rilasciare progressivamente strumenti e soluzioni reali, affinando la loro scienza, raggiungendo un culmine momentaneo con il rilascio delle AI generative. Come è tipico delle tecnologie veramente trasformative, non solo si sono dimostrate immediatamente utili, ma sono anche facili da capire e da utilizzare proprio come l’iPhone. Un nuovo paradigma di internet.

Oggi tendiamo a parlare delle AI generative come un modo per reinventare o addirittura sostituire il tradizionale motore di ricerca su internet. Infatti, perché dovremmo dover digitare una query, cliccare su numerosi link ed evitare gli annunci, quando un chatbot può facilmente fornire le informazioni statisticamente più rilevanti? Gli utenti possono persino regolare i suggerimenti man mano che procedono, un processo di co-creazione tra utente e bot, impossibile nei browser come li conosciamo oggi. Man mano che le AI generative avanzano, imparano. Ancora più impressionante, alcune ricordano le interazioni passate.

Questo stato di cose non durerà a lungo, considerati gli sforzi e le risorse in gioco. L’interconnessione dei servizi è naturale per le aziende che mirano a creare un vantaggio competitivo e aumentare l’adesione dei clienti. Il riferimento all’iPhone non è casuale.

Immaginate un assistente virtuale che chiameremo per comodità e familiarità Gavino. È stato addestrato sull’intero bagaglio di esperienza delle persone basata su internet. Usarlo equivale letteralmente a far partecipare l’intera umanità a un’esperienza collettiva su un piano emotivo. Ma c’è di più, sarà anche allenato con i vostri dati specifici. Quando cercherete un tostapane, non troverà il migliore per la persona media ma per voi. Vi ricorderà su tutti i vostri canali e sarà il vostro punto di riferimento ogni volta che avrete una domanda o una richiesta.

Non avrete più bisogno di browser.

Non avrete più bisogno di app.

Gavino sarà l’unico e solo sistema operativo per internet, che diventerà un portale web personalizzato. E cambierà tutto.

All’inizio avevamo milioni di siti web. Erano creati, gestiti e popolati  da professionisti: questo era il Web1.

Poi Facebook, TikTok, Amazon, Medium e YouTube ci hanno permesso di consumare contenuti generati dagli utenti (web2).

Quando il contenuto fornito in modo algoritmico non sarà più unico o specifico a sufficienza, interagiremo sempre più con il contenuto generato dall’IA (Web2+). In realtà questo processo è già cominciato con lo streaming, i fumetti e con la la pornografia.

Ma in un futuro molto prossimo non avremo più bisogno delle piattaforme esistenti man mano che Gavino si evolve.

E poi? Continuiamo a usarlo e ci allontaniamo gradualmente dalla vita di tutti i giorni?

Mentre facciamo grandi progressi nella realtà aumentata e nella robotica, presto dovremo discutere di assistenza agli anziani, di istruzione, di salute mentale generate dall’IA e via discorrendo.

E se gli Stati Uniti, l’Unione Europea, la Russia e la Cina concorderanno di avere lo stesso Gavino?

Ci sono centinaia di domande del genere da porre e poche risposte per tutte.

Marc Andreessen scrisse nel 2011 che il software si stava mangiando il mondo.

Aveva ragione? L’IA si sta mangiando il software?

Questa visione è iperbolica?

Il vocabolario sull’intelligenza artificiale è sempre stato un intreccio fantastico di sogni messianici e visioni apocalittiche.

Forse siamo senza parole e forse fatichiamo a comprendere. Probabilmente capiamo esattamente cosa sta per accadere.

Stiamo entrando in un periodo di incredibili incognite.

Dimentichiamo il Web 3?

L’IA ci darà un altro web o il NO Web?

Buona fortuna e buon futuro a Tutt*

Noi continuiamo a studiare 😉

As usual, ready to debate

Un sorriso, Nicola