Il futuro dell’Intelligenza Artificiale: un mondo di possibilità
Redazione
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19 Maggio 2023
Tempo di lettura: 4 minuti

Il quadro tracciato dal CEO di Kitzanos, Nicola Pirina.

L’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante nel suo sviluppo, schiudendo nuovi orizzonti e ponendo nuove sfide per il futuro. Nel 2030, si prevede che l’IA raggiungerà capacità paragonabili a quelle umane, aprendo le porte a una serie di possibilità che solo pochi anni fa sembravano frutto della fantascienza.

Secondo il futurista Raymond Kurzweil entro il 2030 l’intelligenza artificiale raggiungerà una capacità comparabile a quella umana, un momento che sarà determinato dal superamento di un autentico test di Turing. Ciò significa che l’IA potrà dimostrare una comprensione e una capacità di interazione così simili a quelle umane da essere indistinguibili.

Una delle previsioni più affascinanti riguarda la collaborazione con gli esseri umani in tutti i settori professionali.

Entro il 2030, l’IA diventerà un componente essenziale delle operazioni quotidiane delle aziende, supportando le persone nelle loro attività creative, generando nuove idee e risolvendo problemi che prima sembravano irraggiungibili.

In alcuni casi, questa cooperazione sarà indispensabile. Nel settore medico, per esempio, l’AI rivoluzionerà la qualità delle cure. Già oggi, è utilizzata per comprendere meglio come la genetica, l’ambiente e lo stile di vita influenzino il modo migliore per prevenire o curare specifiche malattie. Grazie a terapie digitali, farmaci personalizzati e diagnosi più efficaci, i trattamenti stanno diventando maggiormente precisi, accessibili ed economici. L’IA agirà come un complemento per i medici umani, imparando e migliorando continuamente grazie all’esperienza acquisita in diversi contesti di cura. L’interazione tra personale medico e sistemi diagnostici basati sull’IA contribuirà a migliorare l’accuratezza del sistema e potrebbe persino portare a un momento in cui gli stessi apparati robotici saranno in grado di operare autonomamente.

Tale progresso non è esente da sfide. Secondo alcune stime, entro il 2030 circa un miliardo di persone perderanno il loro impiego a causa dell’IA, un trend che è stato accelerato dalla recente epidemia di Covid-19. Questo fenomeno potrebbe superare in termini numerici quello imponente causato dalla transizione dal lavoro agricolo negli Stati Uniti e in Europa nel corso del XX secolo. Professioni come l’ autista, l’operatore di macchinari pesanti e l’avvocato diventeranno sempre più automatizzate.

Per sopravvivere in questo nuovo panorama lavorativo, molte persone dovranno reinventarsi e acquisire nuove competenze. I governi dovranno agire in modo proattivo, sviluppando nuove leggi e iniziative per proteggere ed educare questa forza lavoro in transizione.

Un’altra sfida che imporrà sforzi notevoli riguarda il contrasto al fenomeno già dilagante dei deep fake. Immaginiamo un video manipolato di un candidato presidenziale che diventa virale poco prima delle elezioni, sfruttando pregiudizi e paure delle persone. Nonostante gli sforzi di aziende come Microsoft e Facebook per sviluppare tecnologie di rilevamento di questi contenuti fasulli , la minaccia in termini di stabilità sociale e politica oltreché di onorabilità sono serissimi e impongono una riflessione attenta.

L’IA in generale sarà onnipresente. La maggior parte dei dispositivi sarà dotata di intelligenza incorporata: secondo alcuni studiosi, il costo dei processori specializzati nell’apprendimento automatico sta diminuendo rapidamente grazie alla crescente domanda a livello mondiale. Tali componenti potrebbero costare anche solo 5 dollari, rendendo l’AI economica per giocattoli, elettrodomestici, droni, controller per videogiochi e altri dispositivi. Questo sarà favorito ulteriormente dalla diffusione di sensori miniaturizzati a basso costo e dall’implementazione di reti ad alta larghezza di banda.

Secondo Gartner, le vendite di chip specializzati per l’IA passeranno da 8 miliardi di dollari nel 2019 a 34 miliardi di dollari entro il 2023.

Entro il 2030, i giocattoli per bambini potrebbero ricordare volti e nomi utilizzando il riconoscimento facciale. Inoltre, gli elettrodomestici potrebbero rispondere alle istruzioni vocali con il riconoscimento del parlato e anticipare le tue richieste con algoritmi predittivi. I veicoli autonomi potrebbero guidare meglio degli esseri umani.

Grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale, come il recentemente lanciato supercomputer Dojo di Tesla, i veicoli completamente autonomi potrebbero essere pienamente operativi in almeno alcune aree geografiche nel corso dei prossimi dieci anni. Tuttavia, altri scienziati ritengono che ci vorranno decenni. In ogni caso, potrebbero portare a una riduzione progressiva dei costi totali dei trasporti nelle regioni geografiche interessate.

Nonostante tutto, il futuro dell’intelligenza artificiale nel 2030 si prospetta come un territorio di opportunità e sfide senza precedenti. Tuttavia è essenziale che i governi, gli studiosi e la società nel suo complesso si preparino ad affrontare questi cambiamenti, assicurandosi che l’IA sia un motore di progresso e benessere per tutti. L’approfondimento di questi aspetti è fondamentale per comprendere appieno le implicazioni e agire di conseguenza.

Desiderate saperne di più sul futuro dell’intelligenza artificiale e sui suoi impatti sulla nostra società?Siamo pronti!

Un sorriso, Nicola