È iniziata l’era dell’intelligenza artificiale?
L’AI rivoluzionerà il nostro modo di vivere, per gli esperti è fondamentale quanto la creazione del pc e del microprocessore. Le sue applicazioni potranno garantire migliori condizioni di vita soprattutto su aspetti cruciali quali salute, istruzione e cambiamento climatico, a patto che gli esseri umani lo vogliano. La riflessione di Nicola Pirina, CEO di Kitzanos.
Redazione
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24 Luglio 2023
Tempo di lettura: 2 minuti

L’intelligenza artificiale è rivoluzionaria quanto Internet e gli smartphone?

Nel 1980 esce la prima interfaccia utente grafica, la precorritrice di ogni moderno sistema operativo. Nel 2016 inizia l’avventura di OpenAI. Nel 2022 viene addestrata per superare una prova di biologia di livello avanzato. Nel 2023 interrogano GPT con 60 domande a risposta multipla per lo stesso esame e ne indovina 59, scrivendo alcune risposte in maniera straordinaria. Ancora, se una persona chiede a GPT “Cosa diresti a un padre con un figlio malato?” sa rispondere in maniera riflessiva.

Sostengono i migliori esperti che lo sviluppo dell’IA è fondamentale quanto la creazione del microprocessore e del personal computer. Cambierà il modo in cui le persone lavorano, apprendono, viaggiano, ricevono assistenza sanitaria e comunicano tra loro. Intere industrie si riorganizzeranno attorno a essa.

Le aziende si distingueranno per il modo in cui la utilizzano.

L’IA può ridurre alcune delle peggiori disuguaglianze del mondo?

La peggiore disuguaglianza è la salute.

È difficile immaginare un uso migliore delle IA che salvare la vita dei bambini?

Può migliorare l’istruzione?

Può incidere sul cambiamento climatico?

I governi insieme alle imprese ed alle menti più illuminate e lungimiranti dovranno svolgere un ruolo importante nel garantire che l’AI riduca le intollerabili distanze su questi temi così importanti e universali e non contribuisca invece ad aumentare tali divari.

Questa è la priorità.

Hugs, Nicola