Che obiettivo ha l’innovazione?
Il progresso non può essere fine a se stesso ma deve essere la pietra angolare per costruire un futuro migliore, meglio se intelligente e inclusivo. Il contributo del nostro CEO, Nicola Pirina.
Redazione
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19 Ottobre 2022
Tempo di lettura: 3 minuti

L’innovazione è sempre stata un traguardo cui tendere per il genere umano, tanto difficile quanto indispensabile. Per sopravvivere, per migliorare la qualità della vita e via discorrendo in una tensione inesauribile allo sforzo migliorativo, continuo, sforzi continui, quasi un imperativo. Tutte le principali rivoluzioni (agricola, industriale, dell’informazione and so on) sono state incentrate sulla creazione di nuovo valore. I leader politici ed i dirigenti globali ne sottolineano l’importanza per la giustizia sociale, per un ambiente migliore, per la maggiore qualità per i cittadini, per offrire risposte ai nuovi bisogni dei mercati emergenti. I manager convintamente perseguono l’innovazione per sfidare i mali sociali del divario economico, del divario digitale e del divario degli obiettivi globali sulla sostenibilità.

Lo scopo dell’innovazione è però molto più profondo della semplice creazione di un maggiore valore o di un miglior vantaggio competitivo.

L’obiettivo finale dell’innovazione dovrebbe essere la creazione di un futuro migliore, un futuro intelligente, una preparazione più adeguata al e per il futuro.

L’innovazione non dovrebbe consistere nell’essere passivamente intelligenti preparandosi ad affrontare le sfide che verranno incerto essendo predittivi, adattivi e agili.

Il termine intelligente è abusato, vero, ma rappresenta i concetti di speranza e aspirazione che dipendono dalla prospettiva di una persona. Il futuro intelligente dovrebbe essere il luogo in cui l’innovazione aiuta a sviluppare soluzioni inedite, efficaci ed efficienti a problemi complessi per garantire un ambiente umano, dove le persone possano perseguire più liberamente opportunità di apprendimento e crescita, essere coinvolte in buone relazioni, essere felici con la comunità e il luogo di lavoro e anche avere uno stile di vita confortevole e sano con risorse finanziarie adeguate.

Banale direte. Ma se è così perché non è perseguito?

La creazione di un futuro così richiede molto più di semplici gadget intelligenti, tecnologie avanzate, strategie di convergenza et similia. Richiede un tessuto di innovazioni morbide che possano alimentare un futuro ambizioso come: giustizia sociale, stato di diritto, trasparenza, responsabilità, saggezza collettiva e coesa delle persone, visioni ed obiettivi condivisi.

Le innovazioni importanti di cui abbiamo bisogno sono quelle che possono abbattere molte barriere alla creazione di un futuro intelligente. Abbiamo già un’ampia varietà di nuove tecnologie e pratiche di convergenza disponibili per rimuovere molti ostacoli verso un futuro di questo tipo. Tuttavia, gli strumenti tecnologici da soli non sono sufficienti per affrontare molte sfide. Abbiamo anche bisogno di risultati della ricerca sociale, psicologica e manageriale per gestire sfide complesse e ambigue.

La maggior parte dei governi impegnati nella creazione di una società intelligente tende a enfatizzare i requisiti hardware per rendere il progetto un successo. Tali caratteristiche sono preferite in quanto sono visibili, misurabili e facili da celebrare per i risultati conseguiti. La creazione di un futuro intelligente però richiede un tessuto culturale fondamentale in cui l’innovazione può essere coltivata e raccolta, un ambiente in cui dovrebbero essere presenti condizioni ambientali di tipo software che poi si innestano sull’hardware. Senza una cultura attenta all’innovazione, il progresso è solo un processo meccanico privo di umanità.

Il futuro intelligente non è un futuro immaginario.

Ready to debate, as usual 😉

Buon futuro a Tutt* #celomeritiamo

#onelove #progettibelli #personespeciali

#kitzanosdreamteamforever

Un sorriso, Nicola