La Commissione Europea ha autorizzato l’Italia per un regime di aiuti di Stato da 750 milioni di euro destinati a garantire l’accesso al credito delle pmi e delle società a media capitalizzazione colpite dalla crisi energetica, a seguito della guerra. Il sostegno assumerà la forma delle garanzie statali.
Le somme saranno concesse entro e non oltre il 30 giugno 2024, salvo proroga. L’entità sarà differente a seconda del settore in cui opera ogni azienda. Infatti non supererà il tetto dei 280 mila euro per singola impresa attiva nella produzione primaria di prodotti agricoli, 335 mila euro per ciascuna attività che opera nella pesca e dell’acquacoltura e 2 milioni di euro per singola realtà appartenente ad altri settori.
La misura è stata approvata nell’ambito del Quadro di riferimento temporaneo legato a situazioni di crisi e transizione, adottato dalla Commissione il 9 marzo 2023 e modificato il 20 novembre 2023, per sostenere misure in settori fondamentali per accelerare la transizione verde e ridurre la dipendenza dai combustibili.
La Commissione ha approvato il regime italiano perché è stato valutato come necessario, appropriato e proporzionato per porre rimedio all’instabilità dell’economia di uno Stato. Requisiti che lo pongono in linea con l’articolo 107 del TFUE (Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea) e con le condizioni di eccezionalità che sono alla base dell’azione. Via libera ad analoghe misure anche in altri Paesi, la Germania potrà erogare 6.5 miliardi di euro a supporto del proprio tessuto produttivo.