STEAM & Startup
Dall'accademia all'imprenditorialità, dalla teoria alla pratica. Le riflessioni del nostro CEO, Nicola Pirina su sfide e difficoltà.
Redazione
Redazione
26 Agosto 2024
Tempo di lettura: 4 minuti

Il passaggio dall’accademia all’imprenditorialità è una sfida che richiede un cambiamento di mentalità, l’acquisizione di nuove competenze e la capacità di navigare in un ambiente di rischio e incertezza.

Lanciare una startup è una sfida intrinseca per chiunque, ma per studiosi e ricercatori nell’ambito STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts, Mathematics) questa impresa può risultare particolarmente ardua. A prima vista, potrebbe sembrare che coloro che operano in questi campi siano avvantaggiati, possiedono conoscenze approfondite, sono abituati a risolvere problemi complessi e, spesso, hanno accesso a tecnologie all’avanguardia. Tuttavia, ci sono numerosi fattori che rendono difficile per questi professionisti il passaggio dalla ricerca accademica all’imprenditorialità.

Uno dei principali ostacoli è la cultura accademica stessa. Gli ambienti di ricerca sono generalmente orientati alla produzione di conoscenza pura, con l’obiettivo di pubblicare risultati su riviste scientifiche e contribuire al progresso del sapere. Questo focus sulla teoria e sulla ricerca di base può scontrarsi con la mentalità più pragmatica e orientata al mercato necessaria per avviare e gestire una startup.

In ambito accademico, il successo è spesso misurato in termini di pubblicazioni e riconoscimenti scientifici, piuttosto che di applicazioni pratiche e profitti. Questa discrepanza può portare a una mancanza di interesse o comprensione per le dinamiche del mercato e per ciò che serve realmente per far crescere un’impresa.

Un altro fattore cruciale è la mancanza di competenze imprenditoriali. Mentre i ricercatori STEAM eccellono nelle loro rispettive discipline, raramente ricevono una formazione in ambito aziendale, marketing o gestione finanziaria. Il passaggio dall’ambiente accademico a quello imprenditoriale richiede una comprensione delle dinamiche di mercato, delle strategie di vendita, della gestione delle risorse umane e della finanza aziendale, competenze che spesso non fanno parte del curriculum di un ricercatore. Senza queste conoscenze, anche le idee più innovative possono fallire nella fase di commercializzazione.

Inoltre, la gestione del rischio è un aspetto fondamentale nell’avvio di una startup, molti ricercatori potrebbero trovarsi in difficoltà quando si tratta di affrontare l’incertezza e l’imprevedibilità del mercato. La ricerca accademica, pur essendo un terreno di esplorazione e scoperta, tende a operare all’interno di strutture relativamente sicure, con finanziamenti garantiti, obiettivi definiti e tempi più lunghi per raggiungere risultati. Al contrario, l’ambiente delle startup è altamente competitivo e richiede decisioni rapide, adattamenti continui e una tolleranza elevata per il fallimento, elementi che possono risultare alieni o addirittura scoraggianti per chi proviene dal mondo della ricerca.

Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalla difficoltà di accesso ai finanziamenti. I ricercatori sono spesso abituati a competere per borse di studio e fondi di ricerca, ma ottenere investimenti per una startup richiede un diverso tipo di persuasione. Gli investitori cercano opportunità con un chiaro potenziale di crescita e ritorno economico, e spesso non sono interessati a idee che, sebbene innovative, non hanno un modello di business solido o una chiara strategia di mercato. Questo significa che i ricercatori devono non solo convincere gli investitori della validità scientifica della loro idea, ma anche della sua redditività, un compito che richiede competenze di comunicazione e marketing che non tutti possiedono.

Infine, c’è la questione del tempo e delle risorse. I ricercatori sono spesso impegnati a tempo pieno nei loro progetti accademici e possono avere difficoltà a dedicare il tempo necessario per avviare e gestire una startup. Le università e gli istituti di ricerca, sebbene stiano iniziando a riconoscere l’importanza della commercializzazione della ricerca, non sempre offrono il supporto necessario per facilitare questo passaggio. La mancanza di strutture di supporto, come incubatori o programmi di mentorship imprenditoriale, può ulteriormente scoraggiare i ricercatori dal tentare l’avventura imprenditoriale.

Il passaggio dall’accademia all’imprenditorialità è una sfida che richiede un cambiamento di mentalità, l’acquisizione di nuove competenze e la capacità di navigare in un ambiente di rischio e incertezza.

Un sorriso, Nicola

Immagine di kues1 su Freepik