Quando non è il diavolo a comprare l’anima, ma il metaverso.
Quando non è il diavolo a comprare l’anima, ma il metaverso
Il caso del social network cinese Soul dove i partecipanti creano un loro avatar e interagiscono tra loro con identità virtuali, costruiscono i propri personaggi e si esprimono senza preoccupazioni. Ce lo racconta Michele Kettmajer in questo articolo pubblicato anche nel suo blog sul Sole 24 Ore.
Redazione
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12 Gennaio 2023
Tempo di lettura: 5 minuti

Nel Faust di Goethe, il dottor Faust vende la sua anima a Mefistofele in cambio della conoscenza eterna. Oggi la ricerca della trascendenza si è spostata sui social media, e in questo caso non è più il diavolo a comprare l’anima, ma un social network. In Soul un nuovo social network cinese, le persone vendono la loro anima. Soul non consente agli utenti di mostrare i loro veri nomi o foto, ma li incoraggia a creare un avatar. Una piattaforma social con molta gamification, in cui le persone interagiscono tra loro con identità virtuali, costruiscono i propri personaggi e si esprimono senza preoccupazioni.

Già più di 30 milioni di persone hanno fatto il grande passo. L’obiettivo di ogni anima è raggiungere 100 livelli per diventare un vero uploader su Soul. Più si sale di livello, migliore è l’aspetto e la sensazione del proprio avatar. Ogni giorno sempre più giocatori si comprano un avatar con la moneta virtuale, il che rende più facile raggiungere livelli più alti. Ma questo è possibile solo se tutti nella società si uniscono a loro vendendo anche le loro anime.

Ma non importa se volete essere Faust; tutti su Soul hanno la possibilità di essere se stessi non nel mondo dell’apparire, del lavoro e delle performance scolastiche, ma nella trascendenza. Soul permette alle persone di vendere la propria anima per amplificarsi e ricevere maggiori benefici attraverso la rete. In questo modo, le persone possono diventare più popolari, avere più amici e portare avanti una vita diversa. È l’inizio di un metaverso semplice pensato per i giovani. Lontani dalle tradizionali piattaforme di social networking, gli avatar virtuali si differenziano dai giochi per il fatto che offrono un luogo in cui le persone possono esprimersi liberamente. Invece di creare un’identità basata sui consumi e sulla bellezza, gli utenti possono mostrare al mondo ciò che è più importante per loro: le proprie emozioni, la personalità e gli interessi.

L’anima? Secondo Zhang Lu, il fondatore del social finanziato da Tencent, Soul creando una maggiore comprensione dei nostri individui, consente la creazione di legami profondi e significativi tra persone che in precedenza non si sarebbero mai incontrate nella vita reale. Stiamo creando una comunità globale diversa da qualsiasi altra sul nostro pianeta, perché nessuno ha mai provato a farlo prima. Insieme, stiamo creando qualcosa di nuovo nel mondo dei media e dei servizi digitali, offrendo agli utenti una qualità di vita dignitosa. Come pionieri e pioniere, saremo in grado di creare un ambiente che valorizzi tutti allo stesso modo in tutta la rete. Fare grandi somme di denaro non è il nostro unico obiettivo; più di ogni altra cosa, vogliamo cambiare il mondo attraverso la nostra piattaforma, un mondo in cui le persone possano sentirsi veramente a casa e vivere liberamente -. Gli utenti si liberano dal peso dell’apparenza, del rendimento costante a scuola, del lavoro e di altre pressioni sociali, concentrandosi invece sulle caratteristiche personali più vicine alla loro anima.

Soul App

Le persone si sentono più sicure di sé e possono essere se stesse. La Gen Z cinese come molte altre Gen Z è cresciuta nel mondo della tecnologia, spesso con grandi possibilità economiche, nella solitudine, terminata la scuola, delle case vuote, senza famiglie vicine. Così bambini e adolescenti stressati dalla scuola e da altre attività si rifugiano su Soul. Desiderosi di parlare con i loro coetanei. Gli utenti scrivono post sui loro interessi, raccontano nell’anonimato di un avatar le loro emozioni, la loro vita, come i compiti scolastici, l’hanfu (abbigliamento tradizionale cinese), i contenuti sugli animali domestici e sulle attività all’aperto lontani dall’essere giudicati da un compagno, da un insegnante o da un adulto.

E a Soul comperata l’anima dei ragazzi non serve poi altro per costruire un grande mercato, questa volta non di big data del loro vivere, ma delle loro anime. Come restituire l’anima ai  ragazzi? C’è un luogo, uno spazio sociale e culturale dove i nostri figli possano riconoscere il significato dell’anima e della trascendenza? I giovani sono sempre più immersi nel mondo del grande wow tecnologico, tra il profitto, l’individualismo e il capitale. Il loro futuro pare essere un futuro dettato da queste condizioni. La tecnologia e il digitale è sempre più purtroppo il luogo dove sorge la questione del senso; è la questione del futuro. Ma se nel presente l’uomo non incontra nessun mondo con il quale possa identificarsi; un mondo dotato di senso, giusto, umano lo può attendere solo dal futuro. E alla domanda su come debba pre­sentarsi un tale mondo, dotato di senso, non si può rispondere solo dal punto di vista tecnico-scientifico.

Con l’aiuto della scienza si può dire quali mezzi siano necessari per raggiungere un determinato scopo e con l’aiuto della tecnica si possono approntare tali mezzi. Ma la questione del senso dell’uomo e dell’intero sviluppo sociale non abbraccia solo le particolarità scientifiche. Esso abbraccia anche noi; noi stessi siamo qui in gioco. Per questo le scienze umane e dello spirito hanno sempre avuto diritto di cittadinanza; nei loro metodi esse si differenziano essenzialmente dalle scienze della natura. Il loro compito è quello di applicarsi alle questioni relative al senso dell’uomo e di offrire a lui delle sensate possibilità per la pianificazione del suo futuro. Serve allora recuperare presto anche in questi contesti il senso della teologia, per un discorso sensato e responsabile su Dio.

ps: alcuni contenuti di questo articolo sono stati generati dall’intelligenza artificiale.