Non si fermano gli uragani
Redazione
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12 Giugno 2023
Tempo di lettura: 3 minuti

Elvis: l’Unicorno per eccellenza. La sua storia come parabola delle startup di successo tra gloria e cadute con alcuni piccoli promemoria. La riflessione è del CEO di Kitzanos, Nicola Pirina.

Elvis, ragazzo del Mississippi, aveva sorriso contagioso, occhi taglienti e un’energia incontenibile. Aveva la musica dentro. All’inizio non si capiva, ma aveva anche una sensibilità rara.
Nell’industria dell’innovazione, il Signor Presley della prim’ora avrebbe rappresentato un’idea promettente, in fase di ideazione. Come ogni vera startup, aveva importanti tratti rivoluzionari: un mix unico di blues, gospel e country che avrebbe cambiato la musica per sempre, oltre il suo modo unico ed irripetibile di metterli in scena.
Il suo pitch era semplice ma potente, una voce profonda e sensuale, un carisma magnetico, e un modo di muoversi sul palco che lasciava le folle senza fiato.
In altre parole aveva un prodotto rivoluzionario che nessuno aveva mai visto prima.

Come ogni startup, Elvis ha incontrato la sua quota di ostacoli.
Il primo e più grande fu il suo manager, il “colonnello” Tom Parker, un mercenario senza scrupoli, più interessato a riempire le proprie tasche che a curare il benessere del suo protetto. In termini di startup, Parker sarebbe stato l’investitore avido, che prende il controllo dell’azienda e la sfrutta per il proprio guadagno personale.
Poi ci furono le droghe. Elvis, come molte startup di successo, cadde nella trappola della cultura del lavoro eccessivo. Nel suo caso, erano pillole per mantenerlo sveglio e per aiutarlo a dormire, un cocktail letale che alla fine lo portò alla morte prematura. Questo potrebbe essere paragonato a una startup che brucia troppo velocemente, consumando risorse in modo insostenibile nel tentativo di mantenere un ritmo di crescita insostenibile.

E non possiamo dimenticare l’elemento umano: la delusione amorosa. Elvis era emotivamente profondo ed il suo divorzio da Priscilla lo colpì duramente. Questo è un promemoria che anche nel mondo frenetico delle startup siamo tutti umani; il successo nel lavoro non può compensare una vita personale insoddisfacente.

Eppure, nonostante tutti questi ostacoli, Elvis ha avuto popolarità ed eco enormi, forse inimmaginabili . Come un vero unicorno startup, ha raggiunto altezze vertiginose di successo, diventando una figura culturale senza tempo che continua a influenzare la musica e la cultura anche oggi.
Ha dimostrato che con talento, innovazione, tenacia ed audacia, è possibile superare anche gli ostacoli più grandi.
Nonostante tutto e tutti, nonostante se stesso, nonostante i limiti suoi e di chi lo gestiva e del periodo storico che viveva, Elvis è diventato Elvis e lo è ancora.

Ci ha lasciato troppo presto, ma il suo impatto continua a risuonare nel nostro mondo.
E, in effetti, quale startup non vorrebbe un successo come quello di Elvis?

Chi sarà il Sig. Presley del 2030?

Curioso di scoprirlo, insieme.

Un sorriso, Nicola

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