Trecento milioni di euro per favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche europee di tutela dell’ambiente. È l’obiettivo del “Fondo per il sostegno alla transizione industriale” creato dal MIMIT (Ministero dell’Economia e del Made in Italy) e gestito da Invitalia. L’aiuto è rivolto alle aziende di qualsiasi dimensione e di ogni parte d’Italia che alla data di presentazione della domanda:
- sono regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel registro delle imprese
- operano in via prevalente nei settori estrattivo e manifatturiero di cui alle sezioni B e C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007
- sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria e non sono sottoposte a procedure concorsuali
- non sono già in difficoltà al 31 dicembre 2019
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea
- hanno restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero
- sono in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi
- non si trovano in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 21 ottobre 2022.
Il 50% delle risorse del Fondo è riservato alle imprese energivore (ovvero quelle inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA, relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’articolo 19, comma 2, della legge 20 novembre 2017, n. 167).
L’incentivo è concesso sotto forma di contributo a fondo perduto. Le imprese che intendono investire nella tutela ambientale hanno tempo fino alle 12 di martedì 12 dicembre 2023 per presentare la domanda di finanziamento esclusivamente online.
I progetti ammessi devono prevedere spese ammissibili comprese tra 3 e 20 milioni di euro ed essere finalizzate a un miglioramento dei processi aziendali in termini di tutela ambientale, tramite una maggiore efficienza energetica o attraverso il riciclo e recupero delle materie prime.
Il fondo sostiene le spese relative al suolo aziendale, opere murarie, impianti e attrezzature di nuova fabbricazione, programmi informatici, brevetti, licenze, know-how, formazione del personale.
Nello specifico per il miglioramento dell’efficienza energetica la misura finanzia fino al 50% delle spese; la soglia si innalza al 60% se riguarda spese sostenute per l’uso efficiente delle risorse e può arrivare sino al 65% per gli impianti di auto-produzione da fonti rinnovabili. Le richieste valutate positivamente da Invitalia saranno ammesse alle agevolazioni fino all’esaurimento delle risorse disponibili.
Si può presentare una sola domanda di agevolazione per singola unità produttiva, eventualmente integrando nel programma più obiettivi ammessi dal Fondo. È facoltà dell’impresa presentare più domande di agevolazione a condizione che riguardino diverse unità produttive.
Per maggiori informazioni sulla modulistica e sulla guida alla presentazione della domanda consultare il sito di Invitalia.