Ideata dalla startup Healupe, la piattaforma di e-commerce disponibile per iOS e Android usa l’intelligenza artificiale per scovare i prodotti alimentari più adatti al benessere del proprio animale da compagnia. Tutto in pochi click.
Nata da un’intuizione dopo una dolorosa esperienza personale «a gennaio scorso è morto il mio cane», Chiara Spinetti con la sua startup Healupe – sede a Frosinone – ha cercato la soluzione all’ovvia necessità di tutti i proprietari di animali domestici: individuare l’alimentazione migliore per il proprio amico a quattro zampe senza perdersi in infiniti ed estenuanti spostamenti – reali o virtuali che siano – tra un negozio e l’altro.
Dall’analisi minuziosa del problema «mi sono resa conto che spesso avevo concluso l’acquisto del cibo in maniera frettolosa e senz’altro avrei potuto scegliere meglio», viziata soprattutto dalla mancanza di tempo e dal budget a disposizione, è nata l’app “Pappetì”.
Il risultato finale, frutto di un intenso lavoro-confronto con moltissimi specialisti (veterinari, manager dell’innovazione, sviluppatori), è stata quest’applicazione che individua i prodotti alimentari più adatti. «Pappetì è fondamentalmente una piattaforma di e-commerce che si avvale dell’Intelligenza Artificiale. L’utente, inserendo alcune caratteristiche del suo animale da compagnia (età, sesso, stile di vita), l’intervallo temporale per cui vuole assicurarsi scorta di pet food e la somma a disposizione, ha accesso a una combinazione infinita di carrelli. In pratica il nostro software proprietario seleziona i prodotti, calcola il fabbisogno calorico dell’animale per il periodo selezionato, lo rapporta ai prodotti stessi e lo combina con il budget, per cui non rimane che procedere con l’acquisto».
Un’idea che le è valsa l’ingresso in Founders Boost: «Per me è un’opportunità tanto grande quanto insperata. La fase di pre accelerazione infatti è molto importante e spesso trascurata. Spero – conclude Spinetti – che i professionisti che incontrerò mi aiutino a costruire gli strumenti fondamentali per il passaggio successivo e a fornirmi le competenze senza le quali non si può essere un vero startupper».